Marco Bellano insegna History of Animation all’Università di Padova. È autore di pubblicazioni internazionali sulla musica per film e sull’animazione, tra cui Václav Trojan: Music Composition in Czech Animated Films (CRC Press, 2019). Nel 2014 la SAS-Society for Animation Studies gli ha conferito il premio Norman McLaren-Evelyn Lambart per il miglior articolo accademico. È stato chair del 29° convegno SAS (Padova, 2017). Dottore di ricerca in cinema, è diplomato in pianoforte e direzione d’orchestra.
COME REALIZZARE CORTOMETRAGGI ANIMATI A PASSO UNO (STOP-MOTION, DISEGNO ANIMATO, DÉCOUPAGE E PLASTILINA)
Per insegnanti e studenti di ogni ordine e grado, educatori e appassionati di cinema
Il laboratorio è finalizzato all’apprendimento delle competenze tecniche linguistiche di base, necessarie all’ideazione e realizzazione di cortometraggi animati. L’iniziativa è aperta a tutti coloro che sono interessati ad un uso creativo delle immagini e ad approfondire la loro conoscenza sulle tecniche del cinema d’animazione tradizionale (a passo uno) per la realizzazione di scene animate. Il percorso di insegnamento terrà conto delle necessità formative dei partecipanti, che verranno coinvolti sia sul piano della didattica che della metodologia. In ambito scolastico in laboratorio favorirà interventi educativo-didattici capaci di promuovere la realizzazione di un film di animazione con attrezzature alla portata di tutti e senza possedere particolari doti per il disegno.
PROGRAMMA
Il laboratorio prevede lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche sia individuali che di gruppo, articolato come segue:
• la nascita del movimento artificiale;
• lo story board;
• l’inquadratura e la ripresa;
• l’attrezzatura dell’animatore;
• esercitazioni e ripresa a passo uno con le tecniche: disegno, plastilina, pixillation(persone ed oggetti), decoupage (carta ritagliata), sabbia, pennarelli a secco, e tecniche miste;
• uso del computer come efficace strumento di lavoro;
• montaggio;
• sonorizzazione.
LUOGO, DATE E ORARIO
Il laboratorio si tiene a Padova presso la sede della Associazione “Immagine per Immagine” in via Col Moschin 1, da marzo a maggio. Sono previsti 10 incontri a cadenza settimanale il giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,30. Per meglio impostare il lavoro di ogni partecipante è previsto, nella fase iniziale, un ulteriore incontro individuale da concordare. Il laboratorio parte solo se si raggiunge un numero minimo di 8 partecipanti fino ad un massimo di 12.
DOCENTE
Gli incontri e le lezioni sono tenuti da Raffaele Luponio che da oltre trent’anni si occupa di cinema d’animazione, ha realizzato oltre 80 cortometraggi animati, ottenendo numerosi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, per oltre 25 anni ha tenuto laboratori in ambito didattico e presso Enti culturali e Festival. E’ presidente della Associazione culturale “Immagine per immagine”; membro del direttivo nazionale della CIAS (Centro Italiano Audiovisivi Scolastici); tiene il Laboratorio di cinema d’animazione per il corso di Laurea DAMS dell’Università di Padova.
MODALITA’ DI ISCRIZIONE
Gli interessati per informazioni e iscrizioni possono telefonare al numero 3408619730 ; 3331209653 dalle 17.00 alle 20.00 o mandare una mail all’ indirizzo immagineperimmagine@gmail.com
La quota di partecipazione al laboratorio è di € 190,00 e comprende l’uso dell’attrezzatura per le riprese a passo uno e di tutto il materiale per l’animazione. A tutti i partecipanti che lo richiedono viene rilasciato, al termine del corso, l’attestato di partecipazione.
Un numero monografico della rivista accademica Animation Journal, previsto per il 2016, sarà curato da Giannalberto Bendazzi e Marco Bellano.
Come partecipare
Saranno esclusivamente accettati contributi in lingua inglese.
Prima di inviare i vostri articoli, vi preghiamo di leggere con attenzione il sommario già progettato e riportato sotto. Sarà data priorità agli argomenti elencati; tuttavia, saranno prese in considerazione proposte alternative, se utili alla costruzione di una sommaria storia dell’animazione italiana. I curatori accoglieranno con favore ogni tipo di approccio agli argomenti proposti; la creatività e l’originalità, purché nel contesto di appropriata serietà scientifica, saranno molto apprezzate.
Gli articoli saranno oggetto di revisione paritaria anonima; il nome dell’autore non dovrà dunque mai apparire mai nel corpo del testo, ma solo su un frontespizio indipendente. Gli elaborati andranno inviati per email, come file Word , ad entrambi i curatori: Giannalberto Bendazzi (giannalbertobendazzi(at)gmail(dot)com) e Marco Bellano (marco(dot)bellano(at)gmail(dot)com). I curatori accetteranno proposte e progetti, ma anche articoli già compiuti. Gli autori mantengono i propri diritti sugli articoli dopo la pubblicazione.
Le proposte dovranno pervenire entro il 15 febbraio 2015.
Il convegno di studi “Il cinema d’animazione e l’Italia: autori, teorie e stato dell’arte”, dopo due giornate di lavori (29-30 maggio 2014), si è concluso con bilancio positivo. L’iniziativa, nata da un’idea di Marco Bellano e organizzata con Alberto Zotti, è stata resa possibile grazie all’impegno congiunto del Dipartimento dei Beni Culturali e del Corso di Laurea DAMS dell’Università degli Studi di Padova, del Cinit-Cineforum Italiano e della S.A.S. – Society for Animation Studies.
Il prof. Raffaele Luponio, docente del Laboratorio di Cinema d’Animazione offerto ogni anno agli studenti del DAMS, ha contribuito al convegno con nove videosigle animate, realizzate dai suoi allievi nell’Anno Accademico 2013-14.
Il convegno si è sviluppato lungo sette panel tematici. Il primo, “Tra omaggi e citazioni”, ha inaugurato i lavori, nella Sala delle Edicole presso il Palazzo del Capitanio, con la relazione di Marco Vanelli “Fellini e l’animazione: un rapporto biunivoco”, dedicata in modo particolare al confronto fra la sequenza della tabaccaia in Amarcord (1973) e il cortometraggio disneyano Education for Death (1943) ; a seguire, l’intervento di Marco Bellano “«Oh… Musica moderna!» Hollywood, satira e ‘modernismo’ nella musica di Giuseppe Piazzi per I fratelli Dinamite (1949)” ha analizzato la complessa valenza satirica della musica “stravinskyana” che accompagna il primo lungometraggio d’animazione italiano.
Il panel “Prospettive storiografiche 1” ha dato la parola a due nomi illustri della ricerca sul cinema d’animazione. Giannalberto Bendazzi, in collegamento telematico da Cracovia, ha parlato di una autrice che figura tra i pionieri dell’animazione nel nostro paese, nell’intervento “Un’italiana a Parigi. Leontina “Mimma” Indelli”; Carlo Montanaro ha invece offerto una ricchissima ricapitolazione sulla storia e lo stato del patrimonio filmico animato in Italia, ovvero “C’era una volta l’animazione italiana”.
In attesa del terzo panel, il convegno ha offerto al suo pubblico la prima di tre proiezioni, programmate grazie al contributo dell’archivio Carlo Montanaro: La storia di Lulù (Arrigo Frusta, 1908) e Anacleto e la Faina (Roberto Sgrilli, 1941). Si è dunque proseguito con “L’Italia nell’animazione internazionale: a Oriente”. Marco Pellitteri, in videoconferenza, ha descritto l’impatto dell’animazione giapponese sulla programmazione televisiva italiana tra anni ’80 e ’90 (“Animazione giapponese in Italia: strategia di programmazione e fasi di successo”); sempre nell’ambito della produzione nipponica, Roberta Novielli ha esaminato la presenza di fonti narrative italiane (“Tra sacro e profano: l’Italia nel cinema di animazione giapponese”).
Nel pomeriggio, il convegno si è spostato nella Sala del Consiglio del Palazzo Liviano; il panel “Animazione in Italia, l’Italia nell’animazione” ha messo a confronto le competenze didattiche di Chiara Magri (“Fra arte e industria. L’esperienza del corso di cinema d’animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia a Torino”) con l’analisi delle strategie di promozione dei lungometraggi animati italiani nell’ultimo quindicennio, esposta da Emiliano Fasano (“Da un grande potere, deriva una grande popolarità. Da La gabbianella e il gatto al successo planetario delle Winx: l’animazione italiana alla conquista del pubblico”). A conclusione del panel, un intervento “a due voci”: Anna Antonini e Chiara Tognolotti si sono occupate di “Burattini animati. Le avventure di Pinocchio nel cinema animato italiano”.
La prima giornata di lavori si è chiusa con un panel monografico, dedicato alla figura di un decano dell’animazione italiana: Francesco Maurizio Guido, ovvero Gibba, che ha assistito in videoconferenza agli interventi di Mauro Giori (“Quando l’animazione italiana tentò la via del porno. Intorno a Il nano e la strega (1975) di Gibba e Libratti”) e Cristina Formenti (“Dal neorealismo al documentario animato scientifico: le animazioni “realiste” di Gibba”). Il regista, novantenne, ha poi interagito vivacemente con il pubblico, rispondendo a domande e introducendo la proiezione de L’ultimo sciuscià (Gibba, 1947).
Il 30 maggio il convegno ha ripreso il suo itinerario dal panel “Fonti artistiche per l’animazione italiana”, occupandosi di quegli autori italiani orientatisi contemporaneamente, ma indipendentemente, verso l’uso di un’immagine “pittorica” nell’animazione: Priscilla Mancini ha descritto “La Corrente neopittorica nel cinema d’animazione italiano”. Il giornalista e saggista Luca Raffaelli ha invece esplorato una rete di influenze tematiche e stilistiche tesa fra Italia, Canada e Jugoslavia, in “I sentieri nascosti di Bruno Bozzetto: tra Konrad Lorenz, Disney, il Canada e la Scuola di Zagabria”.
“Prospettive storiografiche 2: la due Guerre e la propaganda” è stato il panel conclusivo. Denis Lotti ha presentato alcuni tra i primissimi film italiani in cui si sono adoperate tecniche d’animazione, soffermandosi sul fortunoso ritrovamento di una pellicola creduta da tempo perduta, Il sogno del bimbo d’Italia (Riccardo Cassano, 1915). Dopo la sua relazione, intitolata “Sogni di bimbo a passo uno. L’animazione nel film muto italiano di propaganda bellica (1915-1917)”, Raffaella Scrimitore ha presentato “Luigi Liberio Pensuti, film d’animazione oltre la propaganda”, annunciando inoltre il probabile ritrovamento di nuovi film, ritenuti dispersi, di un autore raffinato ma non ancora sufficientemente studiato.
Dopo la ultime proiezioni (Nel paese dei ranocchi, Antonio Rubino, 1942; Lulù (Segundo De Chomón, 1908; La piccola fiammiferaia, Romano Scarpa, 1953) una tavola rotonda finale ha visto un nuovo intervento di Gibba e la presentazione di un progetto mirato a proseguire quanto iniziato dal convegno, ovvero la creazione di rapporti più stretti tra studiosi del cinema d’animazione in Italia. È stata allora annunciata la nascita del sito internet “Animata – Rete di divulgazione e ricerca sul cinema d’animazione” inteso a raccogliere articoli, annunci di convegni e pubblicazioni nonché risorse bibliografiche, per favorire il dibattito e combattere l’eccessivo “individualismo” in un ambito del sapere dove oggi, come ha affermato Bendazzi, «l’Italia non è seconda a nessuno».